venerdì 2 novembre 2012

Missione extra (03)

1. Gioco: azione libera e volontaria che determina la creazione di un tempo e uno spazio propri e sfugge alla dimensione strumentale (si gioca per divertirsi).
2. Il gioco per l'insegnante non dovrebbe essere soltanto un "trucco didattico", ma uno "stato della mente" in cui ci si mette in gioco.
Per quanto riguarda la prima associazione, c'è stato un cambiamento, in quanto, grazie al corso, sono riuscita a trovare una definizione maggiormente completa ed esaustiva sul gioco, mettendo in risalto non solo l'associazione gioco-divertimento, ma anche altre caratteristiche quali la libertà e la creazione di un tempo e di uno spazio diversi dalla realtà.
Per quanto riguarda la seconda associazione, c'è stato un cambiamento ancora più radicale.Infatti, mentre precedentemente avrei definito il gioco come un mediatore didattico, grazie al corso ho capito che è qualcosa in più di un semplice strumento e che la scuola non dovrebbe essere un posto, ma uno "stato della mente" dove l'apprendimento possa avvenire in ogni momento, sotto ogni circostanza. Infatti, la scuola e la classe si reggono su una specie di gioco che adulti e bambini giocano insieme.