Tra i diversi giochi didattici, mi ha colpito in
particolar modo un software per bambini di età compresa tra i 9 e gli 11 anni,
intitolato “Il giro del mondo in 6 giorni”. Ogni giorno viene stabilito un
luogo diverso da raggiungere e in ogni destinazione, prima di proseguire il
viaggio, occorre affrontare una prova. Il primo compito consiste nella ricerca,
su un planisfero, della taiga finlandese, in 30 secondi. Il bambino viene
aiutato nella ricerca attraverso indicazioni simili a quelle della “caccia al tesoro”:
compare un’etichetta con la scritta “ACQUA” se il giocatore posiziona il mouse
su un punto lontano dalla zona richiesta, mentre la scritta “FUOCO” indica
l’avvicinarsi alla soluzione. Il punteggio assegnato è inversamente proporzionale
al tempo impiegato a trovare la soluzione. Dopo aver trovato la taiga, viene
specificato che nella grande foresta boreale ci sono milioni di zanzare e di
giganteschi tafani e viene richiesto al giocatore di centrare il maggior numero
di zanzare possibile. Così appare una schermata che raffigura sciami di zanzare
in movimento, e il giocatore, per colpirle, deve posizionare il mouse e
cliccare su queste. Si passa, così, al secondo giorno: il giocatore ha il
compito di trovare l’Alaska. Successivamente, viene spiegato che l’ Alaska è
una terra ricca di monti, foreste, laghi e fiumi risaliti dai salmoni. A questo
punto, viene chiesto al giocatore di catturare il maggior numero di salmoni
possibile ( il mouse rappresenta l’orso. Per catturare la preda, basta
cliccarci sopra). L’attività del terzo giorno consiste nella ricerca
dell’Etiopia. Subito dopo viene esplicitato che in questo stato si trova il
ghepardo, l’animale più veloce al mondo, e viene richiesto al giocatore di
fotografare questo animale il maggior numero di volte possibile, mentre appare
una schermata raffigurante il ghepardo in corsa e una macchina fotografica che
scatta una foto ogni volta che il giocatore clicca con il mouse. L’obiettivo
del quarto giorno consiste nella ricerca del Cile. Nella schermata successiva
viene spiegato che in Cile, precisamente sulle Ande, vivono i condor, che si
nutrono di pecore. Viene dunque raffigurato il volatile e delle pecore che
corrono: il giocatore, nel ruolo del condor, deve catturare il maggior numero
di pecore possibile, dirigendo la traiettoria del volatile attraverso il mouse.
Il quinto giorno, il compito del giocatore è quello di trovare il Nepal. A
questo punto, viene specificato che qui si trova il K2, ossia il secondo monte
del mondo per altezza. Il giocatore, nel ruolo di un alpinista, ha il compito
di scalare il monte: la salita è molto difficile, perché dall’alto cadono
grossi pezzi di ghiaccio; ogni metro di progressione significa guadagnare
punti. L’alpinista può essere spostato a destra e a sinistra per evitare che si
faccia male, mentre a salire ci pensa da solo. Il sesto e ultimo giorno è
finalizzato alla ricerca del deserto Vittoria (Australia). Così, viene spiegato
che in Australia ci sono vari animali, tra cui tanti conigli, e viene richiesto
al giocatore di aiutare uno di questi a sfuggire ad un cane che gli dà la
caccia. Tuttavia, viene specificato che il cane è velocissimo e prima o poi
riuscirà a catturare il roditore, ma dopo un po’ di tempo, se il coniglio è
ancora in gara, il giocatore inizierà a guadagnare punti. Questa prova segna la
conclusione del viaggio, ma si può ricominciare il gioco per migliorare il
punteggio.
Io ritengo che questo gioco sia molto utile dal
punto di vista didattico, in quanto permette al bambino di ricordare più
facilmente la posizione dei diversi luoghi geografici, poiché attraverso
l’immagine e il ruolo attivo che assume il giocatore è possibile memorizzare i
concetti in maniera più efficace e duratura. Inoltre, non è da sottovalutare
che le conoscenze possono essere ampliate ulteriormente grazie alle prove che
il giocatore è invitato a compiere: queste permettono al bambino di
approfondire le conoscenze riguardanti le caratteristiche dei diversi territori
geografici, in particolar modo le informazioni riguardanti la conformazione del
territorio, la fauna e i rapporti di predazione. Un ulteriore aspetto che
vorrei sottolineare, è che le prove sono utili anche per il potenziamento dei
riflessi del bambino: per ottenere un punteggio significativo, occorre avere
una prontezza di riflessi davvero notevole (Nella quinta prova, neanche io sono
riuscita ad arrivare in cima!). Ho apprezzato molto anche la grafica e il
messaggio finale, in cui il giocatore viene invitato a giocare di nuovo per
migliorare il proprio punteggio, per far sì che il bambino, coinvolto in questa
sfida, ripeta il gioco più volte, assumendo, così, una maggiore padronanza dal
punto di vista contenutistico e, come ho spiegato precedentemente, una maggiore
prontezza nei riflessi. L’unico limite che, a mio parere, può essere attribuito
ad un simile gioco è la brevità: le esercitazioni, anche se utili ed efficaci,
sono poche. Io ne aggiungerei qualcuna legata alla conoscenza delle bandiere,
delle capitali e delle principali risorse e attività dei diversi stati, in maniera
tale da fornire ai bambini un quadro geografico più completo ed esaustivo.
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